Con un’articolata sentenza depositata ieri, la n. 36362, la Cassazione conferma il proprio orientamento in materia di indeducibilità dei costi di lavoro dipendente riferiti a quei soggetti che rivestono la carica di presidente del consiglio di amministrazione o di amministratore unico di una società di capitali.
Secondo i giudici, occorre adeguarsi al seguente principio di diritto: “il cumulo nella stessa persona dei poteri di rappresentanza dell’ente sociale, di direzione, di controllo e di disciplina rende impossibile quella diversificazione delle parti del rapporto di lavoro e delle relative distinte attribuzioni che è necessaria perché sia riscontrabile l’essenziale ed indefettibile elemento della subordinazione, con conseguente indeducibilità dal reddito della società del relativo costo da lavoro dipendente”.
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